La Principessa Maria Ruspoli di Gramont

Maria Ruspoli de Gramont fu una delle protagoniste della vita culturale e mondana della prima metà del Novecento. Una figura affascinante che seppe intrecciare il gusto aristocratico con una sensibilità artistica raffinata. 

Nata nel 1888 in una delle famiglie nobiliari più influenti d'Italia, Maria Ruspoli sposò il duca Antoine Alfred Agénor de Gramont e si immerse negli ambienti più esclusivi d’Europa, diventando punto di riferimento per artisti, scrittori e intellettuali dell’epoca. Per il Natale 1921, sua madre le donò il castello di Vigoleno. Fin da subito, la principessa si impegnò con passione nel suo restauro, investendo gran parte del proprio patrimonio per riportarlo all’antico splendore.

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Molto amata dagli abitanti, la principessa era conosciuta per la sua generosità e attenzione verso la comunità: aiutava economicamente i più bisognosi, organizzava feste per il paese, e si circondava spesso di bambini, ai quali faceva doni e che invitava a esibirsi nel teatrino del castello.

Sotto la sua guida, Vigoleno divenne una tappa prestigiosa per l’élite culturale europea, un luogo di incontri culturali e mondani. La principessa, infatti, si dedicò a rendere la sua splendida dimostra un centro di eccellenza artistica, ospitando personalità celebri come Gabriele D'Annunzio, Max Ernst, Jean Cocteau, il pianista Arthur Rubinstein, Alexandre Jacovleff, Anna Pavlova e Mary Pickford. Durante il suo soggiorno a Vigoleno, Maria Ruspoli organizzò eventi esclusivi, ricevimenti sontuosi e serate dedicate alla musica e alla letteratura, dando vita a un ambiente che mescolava il fascino del passato medievale con l’effervescenza culturale del Novecento. La sua figura divenne iconica e legata indissolubilmente a questo luogo, dove ogni pietra sembrava raccontare una storia di creatività e passione.

Le fotografie d’epoca la ritraggono in ambienti sontuosi o tra i vicoli del borgo, elegante e sorridente, mentre Vigoleno viveva uno dei suoi momenti di massimo splendore. Il suo contributo al restauro e alla valorizzazione del castello e del borgo ha lasciato un segno profondo nella storia locale, facendo di Vigoleno un esempio di recupero architettonico e di mecenatismo colto.

Oggi, la figura di Maria Ruspoli de Gramont continua a vivere nei ricordi, nelle immagini e nelle storie tramandate, incarnando l’ideale di una nobiltà che non si limita al prestigio del nome, ma che sa farsi interprete e promotrice di arte, cultura e bellezza senza tempo.

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